Supercoppa. Gattuso: “Mai far sentire alla Juve l’odore del sangue”. Insigne: “Conta più la vittoria che i miei 100 gol”

Massimo Ciccognani

REGGIO EMILIA Cala la nebba sulla ghiacciata tribuna stampa del Mapei nel mentre Gattuso e Insigne si siedono in sala stampa per presentare la sfida di domani sera che vale la Supercoppa Italiana. Quest’anno, complice il Covid, va così. Giornalisti in tribuna stampa a seguire la conferenza del Napoli, video attraverso un mega schermo, audio mediante gli altoparlanti dello stadio. Gattuso è una maschera, non tradisce emozioni e neppure pensa alla vittoria della Coppa Italia contro la Juve, allotra di Sarri. “Sono passati sei mesi da quella gara, questo è un match diverso. Arriviamo con una diversa identità, così come la Juve. In questo tempo sono cambiate diverse cose”.

L’emozione stavolta è sfidare Pirlo. “Con lui abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Lui mi ha aiutato tanto, l’ho aiutato anch’io. C’è grande amicizia tra di noi, anche fuori dal campo qualche danno lo abbiamo fatto. C’è ancora un grande rapporto, domani spero di dargli un rammarico. Per me resterà sempre un grande amico. A volte sembravamo Bud Spencer e Terence Hill, ha preso più schiaffi da me che da suo padre, ma tra noi c’era un grandissimo rapporto”.

E non sarà la Juve di MIlano. “La Juve non deve mai sentire l’odore del sangue, perchè hanno grande mentalità. Se pensiamo che domani, perchè hanno sofferto con l’Inter, sarà una passeggiata sbagliamo. Bisogna fare la nostra gara, con rispetto. Se facciamo le cose fatte bene abbiamo le nostre possibilità. o non ci casco all’idea di una Juve in crisi. Difficilmente ne sbagliano due di fila, per questo servirà grande attenzione in campo. Anche con assenze importanti il nostro avversario ha una rosa incredibile, domani non dobbiamo commettere l’errore di pensare che siano in crisi”-

Gattuso stempera anche le polemiche quando si parla della partita rinviata. “In quel momento ci fu grande buonafede da parte nostra e fummo bloccati dall’ASL, alle 18.55 eravamo sull’autobus e pronti a partite. Da parte nostra c’è grande rispetto nei confronti della Juve, è una società composta da persone perbene e tutti abbiamo grande rispetto. Poi le chiacchiere le facciamo fare agli altri, abbiamo grande rispetto della Juventus”.

Petagna e Mertens, altro tema caldo. “Oggi ha fatto tutto quello che doveva fare in allenamento, domani lo valutiamo. A Mertens bisogna fare solo i complimenti, sta stringendo i denti da quando è arrivato dal Belgio. Prende degli antinfiammatori perchè sente dolore, non è al 100% ma se c’è bisogno sicuramente ci darà una mano”.

Secondo Gattuso, Juve e Napoli partono alla pari. “Questa gara si prepara parlando poco, è una gara che si prepara da sola. Il 6-0 alla Fiorentina non cambia nulla, venivamo da due gare poco brillanti ma siamo stati bravi a portare la gara nel binario giusto. Con la Juve gli stimoli vengono da soli, vediamo come andrà. Certo vincere ti può permettere di alzare l’asticella. Una finale ti trasmette adrenalina. Dovessimo perdere bisogna essere bravi a ripartire, si gioca ogni tre giorni. Stiamo vivendo un momento particolare, c’è paura e manca tranquillità. Ogni giorno ti svegli con la paura di perdere qualche calciatore per il Covid, aumentano gli infortuni perchè si gioca troppo. Siamo sicuramente dei privilegiati ma è difficile giocare così, i valori reali delle squadre non emergono in questo contesto”.

Accanto a lui il Il capitano Lorenzo Insigne che ha le idee chiare. Testa alta e niente personalismi. “Sogno più la vittoria dei 100 gol con la maglia del Napoli, l’importante è fare una grande prestazione e aiutare i miei compagni. Al di là se faccio gol o meno. Gattuso mi sprona tutti i giorni per dare il 100%, io sto cercando di limare i miei difetti e cerco di migliorare ogni giorno. Alla partita di domani arriviamo bene, domenica abbiamo disputato una grande prestazione. Sarà una gara difficile contro una grande squadra con grandi campioni”.

error: Il contenuto è protetto !!
P