Dominio Lazio, travolta la Roma: il derby è biancoceleste (3-0)

I derby non si giocano, si vincono e basta. Detto, fatto. Lo vince la Lazio che travolge la Roma nella notte più buia della stagione romanista, ancora più dolora delle sconfitte di Napoli e Bergamo dove pure i giallorossi erano stati in partita. Stasera no: 3-0 Lazio. C’è tutto ed è strameritato, con le firme di Ciro Immobile e doppietta di Luis Alberto. Roma non pervenuta. Un dominio netto, che riapre alla Lazio le porte dell’alta classifica, mentre frena ancora la formazione di Paulo Fonseca che rischia nelle prossime ore di perdere la terza piazza e scivolare in basso. Roma impalpabile, mai entrata in campo, Lazio, determinatissima, assoluta padrona del campo. 

Le scelte dei tecnici Nessuna novità all’annuncio delle formazioni che sono quelle annunciate. Lazio con il solito 3-52, con Luiz Felipe, Acerbi e Radu davanti a Reina, Lazzari e Marusic esterni di centrocampo, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto a completare l’assetto di centrocampo. Davanti c’è Caicedo accanto a Ciro Immobile. Confermatissimo anche lo schieramento dei giallorossi (3-4-2-1), con Fonseca che piazza Mancini, Smalling e Ibanez davanti allo spagnolo Pau Lopez. Karsdorp e Spinazzola ad agire sugli esterni, con Villar e Veretout centrali. Dzeko punta di riferimento con Lorenzo Pellegrini e Mkhitaryan a sostegno.

Uno-due Lazio Un primo tempo da incubo per la Roma, di pura esaltazione per la Lazio che occupa bene tutte le zone del campo, gioca con giudizio, aggredisce sul portatore di palla, sempre in vantaggio sulle seconde palle che sono quelle che determinano il punteggio. Roma impalpabile, nervosa, contratta, disordinata e distratta. Primo tempo insomma tutto di marca biancoceleste, con due gol, quelli di Immobile e Luis Alberto, frutto di due clamorose ingenuità difensive romaniste, ma ampiamente meritati da parte della banda Inzaghi che affonda la lama nelle pochezze giallorosse. La sblocca la Scarpa d’Oro, complice un clamoroso scivolone di Ibanez, che si fa bruciare da Lazzari, con palla a Immobile che arriva a rimorchio e la mette all’incrocio: 1-0. La Roma accusa il colpo e non riparte, la Lazio capisce la difficoltà dei giallorossi e affonda. Il raddoppio vede ancora protagonista Lazzari che svernicia ancora Ibanez, va giù ma è lesto a rialzarsi per appoggiare a Luis Alberto, destro a incrociare che fulmina Pau Lopez per la seconda volta. E la Roma? Resta a guardare, come le celebri stelle di Anton Giulio Maiano, tanto che il primo squillo arriva da una girata di Mkhitaryan ben oltre la mezz’ora, che finisce sul fondo, mentre Immobile sfiora il terzo gol che avrebbe chiuso prima del tempo un derby che finora ha visto in campo solo una squadra, la Lazio. 

Solo Lazio Niente Roma e allora Fonseca nell’intervallo decide di cambiare, lasciando negli spogliatoi Veretout per inserire Pedro che va a comporre il triangolo offensivo, con Pellegrini arretrato in mediana al fianco di Villar. Ma la Lazio è messa benissimo, occupa bene il campo, aggredisce, e alla Roma manca pure la velocità per provare l’imbucata improvvisa. Difficile perché la confusione aumenta, zero tiri in porta, con la Lazio che sfiora anche il terzo gol ed è bravo Pau Lopez a smanacciare su Milinkovic. E’ in mezzo che la Lazio domina e la Roma a subire. Altro cambio, dentro Cristante, fuori Villar, ma è sempre Lazio ed ancora Pau Lopez deve esaltarsi per chiudere sulla conclusione velenosa di Immobile. Doppio cambio anche per Inzaghi che inserisce Escalante e Akpa Akpro per Caicedo e Lucas Leiva.  Non c’è partita, la Roma non riesce ad ingranare e continua a subire la Lazio. Lazzari è straripante, si autolancia e serve Akpa Akpro che la mette in mezzo, velo di Immobile e palla per Luis Alberto che ha tutto il tempo per aggiustare i pallone e fiondare di precisione sul primo palo: 3-0. Inzaghi richiama Luiz Felipe, dentro Patric. Cambia anche Fonseca, che inserisce una seconda punta, Mayoral e Bruno Peres, fuori Spinazzola e Mancini quando alla fine ne mancano appena una ventina. Fuori Immobile e Radu, dentro Hoedt e Muriqi. E finale che regala nulla, se non una parata su una conclusione a botta sicura di Dzeko che dice tutto sulla serata no della Roma e sullo strapotere della Lazio. Che si prende i tre punti che fanno tanto morale. Quello della Roma, è sotto la suola dei tacchetti. E deve fare in fretta a dimenticarlo. E al fischio di Orsato, è festa Lazio. Meritatissima.

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