Gravina (Figc): “La volontà è quella di chiudere la stagione”

 

Apriamo le porte del nostro gioiello di famiglia, ovvero il Centro Sportivo di Coverciano: la foresteria per i medici, infermieri e tutti coloro che hanno bisogno di essere assistiti, ma anche il grande auditorium, la grande palestra dove possono essere ricavati dai venti ai trenta posti per la rianimazione. A disposizione del Paese per vincere questa sfida.

Mentre il calcio prova a rimettersi in moto, continua la lotta al coronavirus. E il presidente Gravina, che non pensa solo al calcio, ma al bene comune, ha messo a disposizione del Paese il Centro Tecnico di Coverciano. “Due settimane fa avevamo messo a disposizione una palazzina per i vigili del fuoco. Oggi mettiamo a disposizione del Paese il nostro gioiello di famiglia, l’intero centro tecnico di Coverciano: la foresteria per i medici, infermieri e tutti coloro che hanno bisogno di essere assistiti, ma anche il grande auditorium, la grande palestra dove possono essere ricavati dai venti ai trenta posti per la rianimazione – le parole di Gravina a Sky – Siamo pronti a metterci completamente a disposizione del Paese per vincere questa sfida. Il testo lo conoscete. Ci siamo attivati per chiedere a Uefa e Fifa la possibilità di sforare la deadline del 30 giugno per chiudere i campionati.In questa vicenda coronavirus, il calcio è irrilevante rispetto alla salute, per cui se non si potrà giocare, faremo una serie di riflessioni.  Ma permettetemi di essere ottimista. Qualora non si riprenderà a giocare, ne parleremo in Consiglio federale”.

Ma il tema resta vivo. E qualora non si riuscisse a chiudere la stagione, il presidente ha le idee chiare. “Lo scudetto sarà assegnato. Aggiungo poi anche che il calcio italiano non vive solo per l’assegnazione dello Scudetto ma ci sono anche gli altri campionato, quelli inferiori. Dobbiamo comunque arrivare alla definizione degli organici per la prossima stagione, dalle coppe europee a promozioni e retrocessioni”. Per quanto riguarda l’ipotesi l’ipotesi di modificare il format del campionato di serie A, Gravina non ha dubbi: ”Parliamo da tempo della possibilità di passare a 18 squadre in Serie A, con un organico ridotto, e ora si parla delle 22 squadre. Il prossimo campionato comincerà in ritardo e dovrà concludersi entro il mese di maggio perché poi ci sarà l’Europeo a giugno – ha osservato Gravina – Dunque l’ipotesi di passare da 20 a 22 squadre, quando invece ci sarebbe l’esigenza di disputare meno partite, mi sembra poco percorribile”. Infine sul delicato tema della ripresa degli allenamenti, il numero uno della Federcalcio ha chiosato: “Ci sono medici, specialisti, professionisti che hanno l’esatta conoscenza dello stato delle cose. Ci dobbiamo affidare a chi ha maggiore esperienza e conoscenza. Invito tutti i club a ripartire insieme con gli allenamenti”. E anche sulla Nazionale pochi dubbi. “Con Mancini siamo stati subito d’accordo con lo spostamento di Euro 2020, pur essendo rammaricati e dispiaciuti. Come ha detto il ct: invece che vincerlo nel 2020 lo vinceremo nel 2021”.

 

 

 

 

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