Europa League, domani Rennes-Lazio. Ai biancocelesti serve il miracolo. Inzaghi: “Ci proveremo fino in fondo”

Guglielmo Guidi

Difficile per non dire impossibile anche se la speranza resta l’ultima a morire. Vuole provarci fino in fondo la Lazio, gasatissima dopo il trionfo contro la Juve. Ma domani i biancocelesti dovranno vincere in casa del Rennes e sperare che il Cluj perda contro il Celtic. Difficile e lo sa bene anche Inzaghi. “Noi abbiamo preparato la partita bene, i ragazzi sono stati bravi in questi tre giorni. Non so cosa abbia detto l’allenatore del Celtic, ma noi vogliamo fare una gara importante e fare una bella figura qui. Poi vedremo cosa succederà, sappiamo che in Europa nessuno regala niente”.

Uscire dall’Europa League, parola che Inzaghi non vuol sentire, neppure davanti ad un possibile vantaggio in chiave campionato. “Non mi piace come parola. L’Europa League è un trofeo a cui teniamo. L’anno scorso siamo arrivati in 13 disponibili contro il Siviglia dopo un grande girone e siamo usciti ai sedicesimi. Quest’anno abbiamo giocato bene, sono mancati i risultati. Siamo stati penalizzati in qualche partita. Per ora mi preme che la squadra faccia una bella partita”.

Sulla formazione pochi indizi, magari l’inserimento di qualche big. “C’è anche questa possibilità. La squadra andrà in campo al meglio. Ho portato Berisha che non può giocare dall’inizio ma entrerà a gara in corso. Volevo fare lo stesso con Marusic, ma questa mattina ha subito un infortunio alla caviglia. Ho anche Adekanye, vedremo se potrà venire almeno in panchina”.

Le parole di Capello (Inzaghi ha fatto riscoprire l’abc del calcio) gli strappano un sorriso. “Le belle parole fanno piacere. Siamo una squadra tecnica e fisica, ecco perché ha parlato di squadra internazionale. Noi dobbiamo guardare avanti, stiamo facendo bene ma sappiamo che ci guarderanno ancora di più. Dobbiamo essere molto umili, ma con la consapevolezza di essere forti”.

 

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