Coppa America. Argentina terza (2-1 al Cile), espulso Messi che diserta la premiazione: “Brasile campione a tavolino”

Nella finalina per il terzo e il quarto posto di Copa America ha avuto la meglio l’Argentina che ha battuto 2-1 il Cile. La squadra di Scaloni è passata in vantaggio al 12′ con la rete di Aguero e al 22′ era già sul 2-0 grazie al primo gol ufficiale in nazionale di Paulo Dybala, alla prima da titolare nella competizione. Pochi minuti prima dell’intervallo però entrambe le squadre sono rimaste in dieci per le espulsioni di Gary Medel e Leo Messi protagonisti di un acceso battibecco e puniti dall’arbitro con la massima punizione. Nella ripresa il Cile ha accorciato le distanze con il rigore di Arturo Vidal ma l’Argentina ha conquistato la vittoria alla fine piazzandosi al terzo posto della Copa America.

Leo Messi ci va giù pesante dopo l’espulsione tanto da disertare anche la premiazione: “Tutti hanno visto quello che è successo. Bastava un giallo ed era tutto a posto, ma ovviamente ho pagato le dichiarazioni di qualche giorno fa. Quel cartellino mi è stato dato per ciò che ho detto, è evidente. Non cerco scuse, ma l’arbitraggio è stato assurdo. Episodi chiari per noi nemmeno visti al Var. Spero che la Conmebol faccia qualcosa, anche se il Brasile qui controlla e manipola tutto”. La stella argentina ha poi rincarato la dose: “Non dobbiamo fare parte di questa corruzione. Sembra tutto apparecchiato per il Brasile campione, spero che gli arbitri e la Var non influiscano e che il Perù se la possa giocare perché ha dimostrato di essere competitivo. Ma onestamente la vedo difficile”.

Immancabile la replica della Conmebol in un comunicato ufficiale. “Nel calcio a volte si vince e qualche volta si perde e un pilastro fondamentale del fair play è quello di accettare i risultati con lealtà e rispetto. Lo stesso vale per le decisioni arbitrali, che sono umane e saranno sempre perfettibili. È inaccettabile che a seguito di episodi tipici della competizione, che coinvolgono 12 squadre, tutte a parità di condizioni, siano state lanciate accuse infondate che non rispettano la verità e mettono in discussione l’integrità della Copa America. Queste accuse rappresentano una mancanza di rispetto per la competizione, tutti i giocatori partecipanti e le centinaia di professionisti della Conmebol, un’istituzione che dal 2016 lavora instancabilmente per rendere trasparente, professionalizzare e sviluppare il calcio sudamericano”.

 

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