Sócrates e il bacio della donna ragno

Paolo Tagliaferri *

Conobbi Sócrates in Spagna, il 5 luglio del 1982 , in un pomeriggio afoso allo stadio Sarrià di Barcellona. Godevo del vantaggio di Rossi. Stavamo battendo il Brasile! Ma al 12′ Zico si liberò di Gentile, smarcò, con un passaggio filtrante, Sócrates, il capitano della nazionale, che dalla corta distanza calciò il pallone rasoterra mettendo in rete tra il primo palo e Zoff.  Doccia fredda in attesa però della grande vittoria. Ma quel giorno tutti capimmo chi era quello spilungone barbuto con l‘aria imbronciata. A mondiale vinto, Socrates (Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, meglio noto come Sócrates – Belém, 19 febbraio 1954 – San Paolo, 4 dicembre 2011) venne in Italia e giocò con la Fiorentina nella stagione 1984-1985. Di lui sapemmo che veniva da una famiglia povera. Il padre, autodidatta, leggeva i classici e lo chiamò così dopo aver letto la Repubblica di Platone. Lo mandò all’università dove si laureò in medicina.” Dottore” fu uno dei soprannomi che ne accompagnò la carriera. Sapevamo, anche, che veniva da una nazione funestata dall’ennesimo colpo di stato sudamericano, fomentato dalla fobia USA di ritrovarsi un’altra Cuba nel “cortile” di casa .
Nel 1964, infatti, un golpe militare terminò il governo di João Goulart, instaurando una dittatura che durò 21 anni.
Quello che non sapevamo, forse, era che dietro la deposizione del presidente carioca c’era l’operazone “Fratello Sam”. Un piano partorito non dai soliti “cattivi”, alla Kissinger o alla Nixon, ma un’ ideuzza venuta ai democratici e “buoni” e “bravi”, fratelli Kennedy. Si, niente di meno. Una cosuccia realizzata, dopo la morte di J.F. kennedy, da Lyndon Johnson. Lo attesterebbero recenti documenti declassificati. Poco importa: un golpe è un golpe. In questo clima, crebbe calcisticamente “il Dottore “.
Socrates giocò nel Corinthians, la squadra di San Paolo (1978-1984: 172 gol in 298 incontri). Creò, con gli altri compagni, un’ organizzazione non gerarchica della squadra. L’idea prese il nome di ” Democrazia corinthiana”. Tutti ne furono impressionati. La Democrazia corinthiana fu una forma di resistenza sportiva durante il governo militare. Si ritirò dal calcio nel 1988, iniziò la carriera da medico a Ribeirão Preto; fu commentatore sportivo per la tv brasiliana; incise un disco, si occupò di teatro e si avvicinò, direttamente, alla politica. Nel bellissimo film “Il bacio della donna ragno” diretto Hector Babenco del 1985, tratto dall’omonimo romanzo di Manuel Puig, ( che aveva ambientato la storia nell’Argentina degli anni ’70, all’epoca della dittatura militare del generale Videla), viene descritta la relazione tra due detenuti. Un omosessuale, Luis Molina (William Hurt, che vinse l’Oscar al per il miglior attore e il premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes) e un attivista politico, Valentin Arregui (Raul Julia). Siamo negli anni settanta, in piena dittatura militare brasiliana (Appunto!). Molina racconta a Valentin una storia che si svolge nella Parigi occupata dai nazisti. Un love affair tra Leni Lamaison ( la bellissima Sonia Braga) , una ragazza che collabora con la resistenza e l’ufficiale tedesco Werner (José Lewgoy). E’ una storia triste, tragica ma patinata e glamour e che consente ai due di evadere, dalle sbarre del carcere, almeno per qualche attimo.
Raul Julia, nel film, con tanto di barba lunga, assomiglia molto al “Dottore”, come , del resto, assomiglia a Che Guevara, anche lui medico. “La cosa più importante, ciò che realmente caratterizza un uomo, è in qualche modo non umiliare nessuno, e non permettere che quelli che stanno intorno si sentano degradati” , dice l’attivista Valentin Arregui nella pellicola. Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, meglio noto come Sócrates , detto “il dottore” e anche “tacco di Dio” ha lottato , in tutta la sua vita, per non umiliare, per non degradare mai nessuno. Da noi non ci fu mai un golpe ma due anni prima del 1982 ci furono due cose che non scorderemo mai. Il 27 giugno del 1980 un aereo cadde a Ustica: 81 morti. Poco più di un mese dopo, il 2 agosto del 1980, ci fu la strage di Bologna: 85 mori e 200 feriti.
Altre stragi ci furono prima e altre seguirono dopo. Senza un golpe, almeno formale. Ciao Sócrates, sono io, l’adolescente di 14 anni che quel pomeriggio di luglio sedeva nella taverna di casa con mio padre e altri amici. Volevo dirti che non ti scorderò mai. Anche se il tuo gol ci ha gelati, il tuo calcio, splendente, fantastico, consapevole, orgoglioso, ci ha fatti evadere da una realtà troppo spesso brutta e corrotta. Obrigado.
Riposa con i giusti, “Dottore”.

* Avvocato penalista e scrittore

Sócrates con la maglia della Fiorentina
Sócrates pubblicizza l’organizzazione “Democracia Corinthiana”
Una scena de “Il bacio della donna ragno”
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